Lavoro

Assunzioni agevolate 2023: fino a 8mila euro di decontribuzione

Nel corso dell’iter di approvazione parlamentare della Legge di Bilancio 2023, è stata potenziata la norma sulle assunzioni agevolate portando a 8mila euro il limite massimo di esonero contributivo. Questo vale per tutte le possibili assunzioni agevolate previste per il 2023, quindi sia per le proroghe relative a giovani e donne sia per il nuovo beneficio destinato ai percettori di reddito di cittadinanza.

Assunzione percettori di Reddito di Cittadinanza

È una novità del 2023, applicabile esclusivamente alle assunzioni effettuate nel corso del nuovo anno. Per ottenere lo sgravio, il contratto di assunzione di un percettore di Reddito di Cittadinanza deve essere a tempo indeterminato (può anche essere una trasformazione di un precedente contratto a termine). Questo beneficio non riguarda i rapporti di lavoro domestico. Il beneficio consiste in un esonero contributivo al 100% per 12 mesi, nel limite massimo di 8mila euro su base annua (questa è la modifica introdotta nel passaggio alla Camera, rispetto al testo originario del ddl che prevedeva un limite a 6mila euro). Attenzione: non si può cumulare questa agevolazione con quella già prevista dal dl 4/2019 per le assunzioni di percettori del Reddito di Cittadinanza. Il datore di lavoro quindi deve decidere quale dei due benefici applicare. Il sopra citato articolo 8 del decreto 4/2019 consiste in un esonero dai contributi previdenziali per chi assume a tempo indeterminato, con contratto a termine oppure in apprendistato, percettori di RdC, pari all’importo mensile del sussidio percepito dal lavoratore, per un periodo pari alla differenza fra 18 e il numero delle mensilità già utilizzate. In ogni caso, questo esonero non può superare i 700 euro mensili e non può essere applicato per meno di cinque mensilità (se invece il RdC era già stato rinnovato, si utilizza automaticamente solo per cinque mensilità). Questa norma era stata formulata in base al diritto al rdc per 18 mensilità (da qui, il calcolo sulla durata dell’agevolazione, che prevede di sottrarre a 18 i mesi di reddito di cittadinanza già percepiti). La manovra 2023 taglia il reddito di cittadinanza a sette mesi, e poi lo elimina dal 2024. Ora, l’abrogazione dal 2024 coinvolge anche la possibilità di assunzioni agevolate, come è ovvio. Ma il calcolo delle mensilità di esonero contributivo, per chi scegliesse questa possibilità nel 2023 invece che la nuova agevolazione, non è stato modificato. Di conseguenza, per un datore di lavoro potrebbe essere conveniente, in determinati casi, scegliere il vecchio esonero contributivo. La cosa importante da sottolineare è che le due agevolazioni sono comunque alternative l’una all’altra.

Esonero assunzioni giovani e donne

La Legge di Bilancio 2023 come detto proroga per l’intero 2023 le assunzioni agevolate di giovani fino a 36 anni e donne in condizioni svantaggiate. E anche in questo caso alza il tetto a 8mila euro. Nel dettaglio, si tratta degli esoneri contributivi previsti dalla legge 178/2020 (la Manovra 2021), e in particolare dal comma 10 (assunzioni giovani) e dal comma 16 (assunzioni donne). Molto in sintesi, ecco come funzionano le due agevolazioni nel 2023.

  • Decontribuzione giovani: si applica alle assunzioni a tempo indeterminato, e per le trasformazioni dei contratti a termine in tempo indeterminato, per un periodo massimo di 36 mesi (tre anni). È un esonero contributivo al 100%, fino a un tetto di 8mila euro per ciascun contratto. In alcune Regioni del Centro e del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) l’agevolazione si applica per quattro anni. In base alla proroga inserita in Legge di Stabilità, questa decontribuzione si può utilizzare per tutte le assunzioni effettuate nel corso del 2023.
  • Decontribuzione donne: è prevista per l’assunzione di donne disoccupate (si sono diversi paletti relativi alla durata della disoccupazione, alla Regione, e al settore lavorativo di appartenenza). È un esonero contributivo al 100%, fino a un massimo di 8mila euro. L’assunzione deve determinare un incremento occupazionale. Ecco in sintesi i requisiti che la lavoratrice deve avere (sono alternativi l’uno all’altro): almeno 50 anni di età e disoccupazione da oltre 12 mesi; qualsiasi età se residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; qualsiasi età se svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; qualsiasi età e ovunque residenti se prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Approvazione Ue

Sottolineiamo infine che tutti gli esoneri contributivi sopra descritti devono ricevere l’autorizzazione della Commissione Ue, in base all‘articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

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