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Come andare in pensione nel 2021: requisiti e opzioni

Tra crisi del lavoro causata dal Coronavirus e riforma pensioni ancora da definirsi, chi è prossimo al pensionamento si interroga su quali siano le strade percorribili per arrivare alla pensione. Vediamo quali sono le alternative possibili per andare in pensione nel 2021.

Assegno previdenziale 2021

Le pensioni decorrenti dal 1° gennaio 2021 sono caratterizzate da un assegno leggermente più basso. A stabilirlo è stato il decreto 1° giugno 2020 di revisione triennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, che sono passati:

  • da 4,20% in corrispondenza dei 57 anni a 4,186% (- 0,33% circa);
  • da 6,513% in corrispondenza dei 71 anni al 6,466% (- 0,7216% circa).

Adeguamento alle speranze di vita 2021

Per il biennio 2021-2022 non è invece previsto alcun adeguamento dell’età pensionabile con le speranze di vita. Questo significa che per il momento i requisiti richiesti per andare in pensione non subiranno delle modifiche. Poi dal 2023 ci dovrebbe essere un innalzamento legato alle rilevazioni ISTAT, ma per le pensioni anticipate (ex pensioni di anzianità ante Legge Fornero, il blocco è fino al 2026).

Pensione di vecchiaia 2021

Nel 2021 si può accedere alla pensione di vecchiaia con:

  • 67 anni di età e 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
  • 66 anni e 7 mesi di età per addetti a mansioni gravose;
  • 5 anni di contributi a patto di aver compiuto i 71 anni di età per chi rientra interamente nel regime contributivo. Come requisito ulteriore per accedere alla pensione di vecchiaia 2021, a chi rientra nel sistema misto viene richiesto di aver maturato alla data di richiesta del pensionamento un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale.

Pensione anticipata 2021

Rimane in vigore per il 2021 la possibilità di andare in pensione anticipata a patto di soddisfare determinati requisiti. Si tratta di un’opzione vincolata non all’età anagrafica, ma agli anni contributivi. In dettaglio, per la pensione anticipata nel 2021 sono richiesti:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Pensione anticipata contributiva 2021

Chi rientra nel sistema interamente contributivo ha un’opzione di pensione anticipata in più e può ritirarsi dal lavoro con 64 anni di età e 20 anni di contributi, a patto di aver maturato un assegno previdenziale di importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale (comma 11, articolo 24, dl 201/2011). Rientrano nel sistema contributivo i lavoratori che rientrano in una delle seguenti categorie:

  • privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996;
  • con anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, purché abbiano anche 15 anni di contribuzione versata, di cui 5 successivi al 1995.

Pensione anticipata precoci 2021

Ai cosiddetti lavoratori precoci (coloro che prima dei 19 anni di età avevano già maturato almeno 12 mesi di contributi) viene concessa un’ulteriore opzione: andare in pensione anticipata con soli 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Requisito valido sia per uomini che per donne, che si aggiunge a quello di rientrare in una delle categorie tutelate. Si tratta in particolare di quattro categorie di lavoratori:

  1. disoccupati a causa di un licenziamento individuale o collettivo, per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano terminato da almeno 3 mesi, la fruizione della NASPI o altra indennità spettante;
  2. caregiver o lavoratori dipendenti e autonomi che al momento della domanda, assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi della legge 104;
  3. invalidi civili almeno al 74% dipendenti o autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa;
  4. addetti a mansioni usuranti o gravose svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa. L’assegno viene calcolato con il sistema misto e la decorrenza del trattamento scatta trascorsi tre mesi.

Pensione anticipata usuranti 2021

Per gli impiegati in lavori usuranti, svolti per almeno la metà della vita lavorativa o per almeno sette anni negli ultimi dieci, è prevista la possibilità di andare in pensione anticipata con la cosiddetta quota 97,6 che prevede: almeno 61 anni 7 mesi di età e almeno 35 anni di contributi.

Quota 100 2021

La Quota 100 introdotta dal Decreto 4/2019 resta in vigore fino al 31 dicembre 2021. Un’opzione che consente di andare in pensione qualora la somma tra età anagrafica e contributi sia pari a 100, a patto però di essere in possesso dei seguenti requisiti: età anagrafica pari almeno a 62 anni; anzianità contributiva pari almeno a 38 anni di contributi, di cui almeno 35 effettivamente versati).

APe Sociale 2021

Si tratta del trattamento finanziato dallo Stato che consente di accedere alla pensione anticipata a costo zero ed è riservato, fino al conseguimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, a specifiche categorie di lavoratori caratterizzati da condizioni di disagio, a patto che:

  • manchino solo 3 anni e 7 mesi al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia;
  • si abbiano almeno 63 anni di età;
  • si siano maturati almeno 30/36 anni di contributi a seconda dei casi, con un bonus di un anno per ciascun figlio (massimo 2) per le lavoratrici.

Opzione Donna 2021. Questa opzione permette alle lavoratrici di ritirarsi con 58 anni di età (59 se autonome) e 35 di contributi a patto di accettare un assegno previdenziale calcolato con il solo criterio contributivo. Il requisito deve essere maturato entro il 31 dicembre 2020.

Per informazioni e per poter presentare le domande è possibile rivolgersi gratuitamente al Patronato INAPA di Confartigianato Chieti L’Aquila, tel. 0871/330270 mail: patronatoinapa@confartigianato.ch.it (Rif. Debora De Nicola – Patrizia Di Paolo).

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